Formazione

“ogni essere umano deve avere le stesse possibilità di insegnamento”

Il termine INCLUSIONE significa COLLABORARE INSIEME, oggi in questo contesto di INTERCONNESSIONE, assume una validità fondamentale unire la visione SOCIALE al processo di innovazione Scientifico-Tecnologico.

Il termine INCLUSIONE significa COLLABORARE INSIEME, oggi in questo contesto di INTERCONNESSIONE, assume una validità fondamentale unire la visione SOCIALE al processo di innovazione Scientifico-Tecnologico.

Le CITTÀ del FUTURO hanno bisogno di essere INTEGRATE, quindi la necessità di una visione di collegamento con la Società, devono relazionarsi con il Sociale, poiché esso è immerso fino alle radici con il Territorio e con i Cittadini che abitano il pianeta, questo attraverso collaborazioni con team di Ricerca, Università, Enti Istituzionali, che supporteranno la nostra progettualità della CERTOSA INCLUSIVA. Soluzioni innovative per camminare e migliorare la QUALITÀ DELLA VITA delle persone, della Città e soprattutto RIGENERARE Vita alla Periferia.

I corsi di Formazione rivolto a giovani tra i 18 e i 30 anni residenti, è realizzato nell’ambito del Programma:IL FUTURO SIAMO NOI, e mira a far apprendere le teorie e tecniche per organizzare e gestire centri tipo “la Certosa Inclusiva”, sia dal punto di vista educativo, che dal punto di vista organizzativo ed economico.

I Destinatari saranno i Giovani residenti o domiciliati nella Città di Roma Metropolitana, che nei 12 mesi precedenti non abbiano svolto un’attività lavorativa, la durata è di 8 mesi per un totale di 400 ore, di cui 200 ore di laboratorio esperienziale. Le Lezioni saranno sempre in presenza e con l’esame finale verrà rilasciato un ATTESTATO DI FREQUENZA FORMATIVA.

La Certosa Inclusiva ha ottenuto collaborazioni importanti ed in alcuni casi con eccellenze mondiali, saranno grati le FRAGILITA’ e il TERRITORIO che beneficeranno delle loro competenze per i Percorsi Formativi svolti aventi un unico obiettivo, migliorare la Qualità della Vita.

POLO DIDATTICO

L’edificio scolastico si compone di tre aree situate al piano terra, ospiteranno la scuola primaria, la materna e l’asilo, saranno tutte con accesso diretto al giardino; al primo piano uno spazio utilizzato per attività di gruppo ed aule attrezzate per le attività di laboratorio, al piano secondo si trova il grande teatro per attività individuali e multiple. Oltre alla palestra ed altri ambienti di servizio. La mensa è di nuova costruzione e condivisa con la scuola primaria.

Nella nostra scuola tutte le attività educative/didattiche vengono sviluppate dalle docenti tenendo conto delle tematiche che ogni anno sono individuate dal collegio dei docenti di istituto; periodicamente i bambini hanno l’opportunità di intraprendere percorsi di approfondimento, anche suddivisi per età, attraverso la partecipazione ad iniziative specifiche per promuovere un clima che faciliti ai bambini l’inserimento nell’ambiente scolastico e l’integrazione con il gruppo dei pari, al fine di sentirsi accolti e scoprirsi parte di un contesto relazionale ed educativo.

RACCORDO CON LA SCUOLA PRIMARIA

Conoscere i bambini e le loro precedenti esperienze, facilitarne la crescita senza sovrapposizioni o svalutazioni attraverso rapporti interattivi con il grado di scuola successivo.

La struttura destinata al Polo Didattico verrà attivata anche quale monitoraggio sui percorsi diagnostici, riabilitativi ed educativi degli utenti, giornalieri e stanziali, colpiti da disabilità, di concerto con apposite piattaforme che verranno create congiuntamente ad alcuni istituti universitari, così come emerso da appositi incontri effettuati presso il M.I.U.R. L’obiettivo è quello

di svolgere attività di ricerca nell’ambito della riabilitazione e della psicologia comportamentale, aperta anche agli operatori del settore. Le principali attività da svolgere con gli istituti universitari interessati avranno tra gli obiettivi principali quello di individuare metodologie didattiche e riabilitative per favorire la comunicazione e la conoscenza secondo i diversi gradi e tipologie di disabilità e la creazione di strumenti validi per valutare e costituire appositi programmi riabilitativi.

CLOWN TERAPIA E SCUOLA DEL SORRISO

Giocare è un diritto di tutti, ma diventa un problema quando difficoltà di movimento, di coordinamento, di vista, di udito affliggono una persona. Già nei gesti della vita quotidiana, una persona disabile deve faticosamente imparare passo dopo passo tutti i meccanismi e nel gioco questa disabilità rischia di negare questo diritto perché numerosi giochi sono pensati come giochi per normodotati.

Eppure le esperienze degli ultimi anni, hanno messo al centro il gioco come strumento per ritrovare equilibri affettivi e di apprendimento (es. software per dislessici e disgrafici).

Il gioco si è confermato come strumento privilegiato per esperienze piacevoli e divertenti che permette ai partecipanti di risolvere situazioni apparentemente compromesse.

Insegnare appropriate abilità di gioco significa allora offrire alla persona con disabilità e non l’opportunità di fruire del proprio tempo libero in modo creativo e costruttivo; significa permettergli di esercitare quelle funzioni fisiche e cognitive; significa, infine, compiere un ulteriore passo avanti sulla strada dell’integrazione sociale e dello sviluppo personale. Contrariamente, con l’assenza di comportamenti ludici, vengono meno un gran numero di occasioni di apprendimento ed integrazione sociale. In virtù di questo suo ruolo di facilitatore dell’apprendimento, il gioco proposto deve essere semplificato, a seconda della disabilità del bambino. Per un bambino disabile, giocare infatti significa:

-sviluppare il linguaggio (es. sviluppare l’espressione verbale che ricorre in alcuni giochi da tavolo);

-promuovere le conoscenze, l’autonomia e lo sviluppo cognitivo (attraverso l’opportunità che il gioco offre di manipolare la realtà e di esplorare il mondo delle possibilità);

-crescita affettiva (tramite la possibilità di sperimentare nuove forme di relazione nei giochi di ruolo).

-costruire la propria identità personale e sociale.

OPEN SPACE

Avviare un percorso educativo basato su linguaggi verbali e non verbali e sperimentare diverse tecniche espressive, al fine di favorire il controllo dell’emotività mediante l’attivazione di processi di proiezione e identificazione in personaggi del teatro e del gioco-dramma.
Diversi momenti di teatro in cui i docenti sono gli attori che introducono i bambini a nuove scoperte; spettacoli teatrali con compagnie individuate dalle docenti.