Intervista ad antonio Gaetano Palladino, Presidente dell’ associazione “Generazioni e Futuro APS”

1) L’Associazione ” Generazioni e Futuro” esprime con il suo nome un senso di prospettiva. Quali sono gli indirizzi che auspicate?

L’Associazione GENERAZIONI E FUTURO – APS è divenuta nel tempo, grazie alla passione di tutti fin dalla sua nascita, un interlocutore privilegiato delle Fragilità, creando legami nel mondo del Volontariato costruendo un terreno fertile di partecipazione la cui “mission” è quella di migliorare la qualità di vita delle persone.

In questo ambito si sviluppano i nostri progetti, nei quali è dedicata una particolare attenzione all’integrazione delle persone fragili e di tutti coloro che nel quotidiano vivono questa problematica.

L’obiettivo è dunque quello di migliorare la qualità della vita dei fragili e delle loro famiglie elaborando soluzioni per il Durante Noi e il Dopo di Noi.

2) Come pensate di coniugare le proposte di innovazione e d’inclusione?

L’Associazione nel tempo ha creato legami con il mondo delle Università, dei Centri di Ricerca e con professionisti di elevata competenza per elaborare e realizzare progetti nel segno dell’innovazione sociale.

L’inclusione presuppone la volontà e la capacità di collaborazione e oggi, in un contesto di interconnessione, assume una validità fondamentale unire la visione sociale al processo di innovazione scientifico-tecnologico.

Innovazione ed Inclusione si realizzano attraverso un programma di rigenerazione urbana integrata che comprende aspetti sociali, economici, urbanistici ed edilizi, per la valorizzazione ed il rilancio dei territori soggetti a situazioni di degrado ambientale e di disagio sociale, favorendo forme di co-housing per la condivisione di spazi ed attività.

È una sorta di rovesciamento di paradigma: curare il territorio per curare le persone, andando oltre l’erogazione dei servizi alla persona. Nel concreto, significa creare occasioni d’incontro, scambio, conoscenza, condivisione e dialogo in grado di coinvolgere le realtà del territorio per la costruzione di relazioni positive.

3) La vostra Associazione è in grado di produrre progettualità ed affiancare l’imprenditoria su percorsi di socialità e transizione?

I nostri progetti vogliono dar vita a delle Smart City inclusive, utilizzando le più moderne tecnologie innovative per integrare il territorio in un’ economia solidale.

Il nostro progetto più significativo è “La Certosa Inclusiva”: è la prima Smart City in Italia dedicata all’inclusione. Verrà realizzata come uno Smart Building, struttura intelligente, basata sulla connessione e sulla relazione delle sue diverse componenti nella forma di un ecosistema interconnesso.

Progettata per essere autosufficiente dal punto di vista energetico avrà il più grande impianto di energie rinnovabili d’Italia inserito in un contesto urbano; sarà interamente Plastic Free e la mobilità sarà elettrica. In questo modo la Certosa sosterrà fattivamente l’Agenda ONU 2030 per la sostenibilità della vita sul pianeta.

Promuoverà e tutelerà l’attività agricola, il paesaggio e l’ambiente, verrà contenuto il consumo di suolo quale bene comune e risorsa non rinnovabile, lo sviluppo del verde urbano, l’adozione di superfici permeabili e coperture a verde pensile, la realizzazione di interventi per il recupero delle acque piovane, il miglioramento della qualità ambientale e architettonica degli spazi da realizzare promuovendo le tecniche di bioedilizia più avanzate nel rispetto della normativa vigente.

L’inclusione sociale sarà favorita dalla valorizzazione del verde urbano, presente sia negli spazi pubblici che in quelli residenziali, in quanto i soggetti coinvolti nel progetto saranno al contempo i loro fruitori e i loro tutori.

Saranno adottate strutture eco-sostenibili e sistemi per l’efficentamento energetico (Green power) dal design poco invasivo e moderno in tutti gli spazi riservati al verde urbano per incentivare l’aggregazione, integrazione ed inclusione del territorio.

Tutto questo sarà possibile applicando i principi fondanti dell’Economia Circolare. A tal fine verrà effettuata un’adeguata valutazione delle aziende che realizzeranno il nostro progetto. Dovranno rispondere non solo a tutti i criteri di legalità, ma soprattutto ai principi fondamentali al centro dell’economia circolare e di transizione ecologica da tutti richiesta.

4) Siamo in un periodo di instabilità sociale, perdita delle opportunità di lavoro aggravate dalla attuale Pandemia. Come immaginate di essere attivi con le vostre proposte in un momento di tale criticità?

Le SMART CITY devono essere attivamente inserite nelle realtà sociali e culturali in cui operano, rispondendo, attraverso l’innovazione, non solo a necessità economiche ed occupazionali, ma anche al bisogno di migliorare la qualità delle relazioni umane.

Intendiamo creare Futuro, offrendo prospettive e modelli etici di sviluppo, divenendo nel territorio un motore per l’economia, per l’occupazione e per l’integrazione sociale .

Lo strumento d’eccellenza, in cui crediamo fortemente, per realizzare il nostro progetto è la FORMAZIONE dei giovani affinché essi siano protagonisti di un futuro sempre più integrato.

Nell’ambito del programma formativo “IL FUTURO SIAMO NOI” i giovani, residenti o domiciliati nella Città di Roma Metropolitana, saranno destinatari e al tempo stesso soggetti attivi di corsi che oltre alle finalità tecnico – scientifiche, prevedono lo studio e l’approfondimento di soluzioni per gestire un’ economia sociale attiva esolidale. Le lezioni saranno sempre in presenza e con l’esame finale verrà rilasciato un attestato di frequenza formativa.

La Certosa Inclusiva è un modello, un’esperienza pilota che offrirà opportunità lavorative a circa 800 persone nel territorio di Roma. E’ prevista e pianificata, tra l’altro, la crescita di piccole attività commerciali dedicate anche alla vendita di prodotti provenienti dalla filiera corta.

Verranno restaurati i casali e i manufatti già presenti all’interno del territorio, sarà recuperata l’intera area promuovendo la riqualificazione delle zone urbane degradate. Si presterà, inoltre, particolare attenzione all’incremento di nuove aree pubbliche e al potenziamento di quelle esistenti, nell’intento di favorire un processo di umanizzazione delle relazioni sociali.

5) Ci sono progetti che si potrebbero attualizzare e cosa chiedete alle pubbliche amministrazioni?

Al centro di tutti i nostri progetti ci sono il rispetto dell’ambiente, l’esclusivo utilizzo di energie rinnovabili, mobilità elettrica, rifiuti zero, plastic free e l’impiego di tecniche di bioedilizia e rigenerazione urbana ponendo lo stesso come motore di integrazione e occupazione per il territorio.

Crediamo in un nuovo modello di welfare locale, autonomo e multifunzionale.

Le nostre soluzioni inclusive come Certosa inclusiva, City social park, Community, A- Roma, prevedono oltre ai servizi sociali per la cittadinanza, anche modalità urbanistiche di rigenerazione urbana. Le soluzioni saranno modulate per i differenti tipi di aree e si modelleranno sinergicamente alle strutture esistenti o da ristrutturare. I nostri obiettivi sono molteplici, dalla riqualificazione delle aree in periferia, alla preservazione del paesaggio, alla sostenibilità del pianeta.

Abbiamo sviluppato delle linee guida tramite dati certificati, per dare indicazioni alle pubbliche amministrazioni sulle politiche sociali e una nuova visione di welfare per le politiche attive del lavoro.

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A questo primo prologo esplicativo seguiranno altri comunicati di approfondimento per esporre e raccontare in modo più puntuale gli aspetti che rendono sostenibile la Certosa Inclusiva.